Casa Coppi, Castellania | #StorieDalGiro
Casa Coppi, Castellania
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“Quando faceva il garzone di bottega, lavorava nella salumeria di un mio prozio. Mio padre, 2 anni più giovane di lui, faceva il garzone in una bottega lì vicino. Al mattino, scendendo dal paese, passava dalla salumeria a prendere qualcosa da mangiare, ed è così che si conobbero. Poi presero strade diverse. Anni dopo, io avrò avuto 6, 7 anni, Coppi venne, con altri corridori, a fare questa kermesse all’ippodromo di Novi. Io li ricordò lì, come se fosse un sogno. Questi 2 uomini abbracciarsi e parlare. Poi Fausto venne da me, mi mise una mano sulla testa, come si fa di solito coi bambini, e mi chiese cosa poteva fare per me. Io gli chiesi se per favore poteva farmi fare un autografo da Charlie Gaul. Lui si mise a ridere e lo chiamò. Non lo vidi più, ma un paio di volte all’anno accompagnavo mio padre a Castellania per portargli dei fiori. In una di queste occasioni, poteva essere il ’97, passammo davanti alla casa che era in uno stato penoso e mio papà mi disse: “Lui sarebbe contento se qualcuno la sistemasse”. Io, che l’anno prima avevo fondato insieme ad altri commercianti della zona, un consorzio turistico che poi prese il nome di “Terra di Fausto Coppi”, fui costretto a promettere davanti alla porta di questa casa che qualcosa avrei fatto. Quando sistemammo la casa mettemmo da parte alcuni mattoni, per me rappresentano l’essenza di questa casa, sono il pezzo cui tengo di più”.

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