Storie | #StorieDalGiro

Abbiamo una storia
e delle storie da raccontare

“La passione me l’ha trasmessa lui. Sono 3 anni che vado a vedermi almeno una tappa del Giro. Mi piacciono soprattutto le cronometro, ma oggi siam voluti venire a vedere questo arrivo in salita. In realtà noi siam di Reggio Emilia e sarebbe stato semplice vedere sia un arrivo sia una partenza, ma vederlo passare sotto casa è diverso. Andare in trasferta ha tutto un altro sapore.”

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“Siamo un gruppo di maestri e accompagnatori di MTB. Cerchiamo di portare un po’ di turismo sportivo in queste valli che in passato, forse, non erano sfruttate a dovere da questo punto di vista. Abbiamo dei territori fantastici e con dei sentieri tutti da scoprire. Ovviamente seguiamo il Giro anche se siamo in MTB, perché la bicicletta è una sola e la passione sono le due ruote. Noi insegniamo il ciclismo, non la disciplina sportiva”.

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“La nostra scuola materna è nata 100 anni fa, per cui abbiamo deciso di festeggiare il compleanno insieme al Giro. Ieri abbiamo inaugurato una pista ciclabile per i bambini, che poi apriremo a tutte le scuole della città. Nascerà un progetto di educazione stradale per tutti i bambini che potranno andare a scuola in bicicletta.”

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“Questa maglia qua era di Andrea Carrea, gregario di Fausto. Lui era di Cassano, mio papà era suo compaesano e gliela regalò. Anni dopo io e il figlio di Andrea siamo stati compagni classe”.

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“Abbiamo tanti pesci da dare in pasto allo Squalo!”.

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“Sono uno degli organizzatori de “La Mitica”, una corsa che, partendo da Castellania, vuole rievocare la prima gara che Fausto corse il primo luglio del 1937. Coppi non finì quella gara perché bucò e non aveva tubolari con sé.  Questa bici, invece, è del 1907. Esordisce oggi perché, ho finito di sistemarla da poco, giusto in tempo per fare, insieme agli altri “Mitici”, gli ultimi 18 chilometri della tappa odierna. Con noi c’erano le “Bellezze in bicicletta”, tutte in abiti degli anni ’40 e ‘50. E’ stata una bella parata.”

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“Da Bambino lo seguivo in TV. Mi appassionava Merckx, poi la mia passione per lo sport mi ha portato altrove, prima il calcio e poi il tennis”.

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“Nel 2010 lavoravo al catering della Gazzetta, durante il Giro. Ero proprio accanto a dove facevano le interviste ai ciclisti. Fu un’esperienza bellissima. Ricordo che si lavorava tanto e si dormiva pochissimo però l’atmosfera era meravigliosa, il gruppo fantastico, una festa!”.

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“E’ la seconda volta che passa di qui. Qualche anno fa riuscimmo ad andare, ma oggi non riusciamo, dobbiamo lavorare. Di allora ricordo la confusione, una bella confusione!”.

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