Storie | #StorieDalGiro

Abbiamo una storia
e delle storie da raccontare

“Il bello del Giro è che fai amicizia con tutti quelli che passano. Puoi berci insieme, mangiare un panino. Il bello del ciclismo è questo. Tutti lo guardano, nessuno tifa contro nessuno, siamo tutti qui per la tappa, siamo tutti amici di tutti…e poi siamo tutti Polli!”.

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“Siamo della provincia di Siena, dal Monte Amiata, siamo partiti questa mattina, abbiamo fatto una salita fermandoci ad ammirare il paesaggio, i compagni di salita, abbiamo festeggiato con qualche avventore che abbiamo trovato lungo la strada e siamo arrivati fin qui. Il palloncino doveva essere un aiuto per la salita, ma forse non lo è stato”.

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“La prima volta non andò benissimo, avevo 9 anni e mi illusi di vedere Gino Bartali. Feci 18 chilometri senza mangiare, senza niente, col sole caldo. Svennì e mi persi il passaggio della corsa. Su 100 giri d’italia ne avrò visti almeno 60. Ne ho persi alcuni perché sono stato qualche anno negli Stati Uniti. Poi sono rientrato e da allora se passa in Abruzzo vengo sempre, perché ho dato tanto al ciclismo, ma il ciclismo mi ha dato molto di più. E’ uno sport di sacrificio, di sofferenza: 5, 6 ore a pedalare, magari sotto le intemperie, neve, pioggia… E’ una cosa che mi affascina, è più forte di me, almeno 1 o 2 volte all’anno devo essere presente”.

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“Dopo averlo fatto diverse volte da corridore ho fatto 2 anni a guardare le gare in TV. Avevo il magone a vederli correre. Sto ancora male a vederli partire, ma già essere qui, in mezzo a loro, in questo bellissimo ambiente, aiuta: mi sto divertendo, come quando ero bambino. Avevo questa bicicletta da corsa vecchia in cantina. Non so neanche per quale motivo fosse lì. Avevo 9 anni e ho insistito moltissimo con mio papà per farla sistemare e riverniciare di rosso. Cominciai ad andarci a scuola nonostante gli altri bambini mi prendessero in giro perché aveva questo manubrio strano. Mio papà vide quanto ero legato alla mia bicicletta e pensò di iscrivermi alla mia prima squadra di ciclismo. E’ cominciato tutto così…”.
Alessandro Ballan, Campione del Mondo 2008

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“Siamo qua da ieri pomeriggio, abbiamo dormito qui, in tenda, ci siamo aiutati con l’antigelo. L’arrivo quassù meritava una notte all’addiaccio. Sono anni che ci organizziamo per gli arrivi in montagna. Lo scorso anno siamo andati a Roccaraso, un altro anno ancora a Campitello Matese. Quando ci sono gli Appennini, se ci possiamo arrivare comodi, veniamo sempre. Passiamo il week-end in mezzo alla natura. C’è tutto, natura, sport, amicizia, a noi piace soprattutto quello. Un giorno saranno dei bei ricordi”.

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“Siamo dell’Associazione Onlus di Guardia Piemontese Marina, organizziamo il carnevale occitano, che si svolge ogni anno ed è ormai giunto alla decima edizione. Ci hanno chiesto di organizzare qualcosa di goliardico per il Giro, ed eccoci qua. Siamo tifosi, io ero Pantaniano. Ricordo il suo ultimo Giro. Io lavoravo in albergo, lui stava nel nostro albergo. Ho ancora le foto insieme a lui”.

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“Io seguo il Giro da quando ero bambino. Ricordo quando passava sulla strada 19 delle Calabrie. Sono 10 anni che veniamo a vedere almeno una tappa della corsa in rosa. Vado sempre in carovana ma oggi siamo arrivati tardi per l’accredito. Pazienza, non riuscirò a passare sotto l’arrivo, ma va bene anche così, lo guarderemo come tifosi da qui. E’ il centesimo giro, non potevamo certo mancare”.

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“Sono qui da ieri sera. Non sono appassionata, ma ero molta curiosa di vedere il Giro e poi il rosa è il mio colore e quindi oggi ne ho approfittato”.

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“Il Giro d’Italia mi piace, i corridori sono tutti bravi, vediamo chi arriva per primo!”.

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