Storie | #StorieDalGiro

Abbiamo una storia
e delle storie da raccontare

“Ho provato ad arrampicarmi e ci sono riuscita. Da qui si vede proprio bene. Sono qui da soli dieci minuti, strano che non ci abbia pensato qualcuno prima.”

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“Per ventun anni ho fatto il panettiere. Per hobby – dopo aver passato 13, 14 ore davanti al forno – ho cominciato a mettere a posto le bici ai ragazzini di 5/6 anni. La notte facevo il pane, di giorno mettevo a posto le bici e nel fine settimana andavo a vedere le corse di Maurizio (Fondriest). Così siamo diventati amici. Mi ha visto lavorare e mi ha preso nel suo negozio nel 1992. Poi sono finito a fargli da meccanico nelle sue avventure alla Lampre, alla Roslotto e alla Cofidis… Adesso mi trovate sempre in negozio, a parte quando alleno la squadra di juniores assieme a mio figlio Thomas.” 

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” Siamo arrivati qui alle 10. Prima siamo andati a fare un po’ di casino in paese, poi siamo tornati qui a tifare Moreno (Moser). La campana è per far sentire il suono della montagna a tutti i corridori che passano.”

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“Sono trent’anni che faccio questo mestiere ma tra di noi non c’è un capo, siamo tutti uguali. Siamo una famiglia. Sono anche il meccanico della nazionale Slovacca e la bici con cui Sagan ha vinto il Mondiale l’ho preparata io. È il ricordo più bello della mia carriera.” 

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“Sono un meccanico, stasera tocca a me lavare le bici, solitamente facciamo a turni. Tutti i giorni le bici devono essere lavate, ingrassate e controllate. Questo è il mio lavoro, che prima era un hobby e da qualche anno sono riuscito a farlo diventare un lavoro. Più o meno sono via da casa per sei mesi all’anno ma molto intensi.”

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“Andrea, lo sposo, è un grande appassionato di ciclismo e abbiamo pensato di portarlo qui al Giro per l’addio al celibato. Oggi vediamo la tappa e stasera faremo qualcosa di più trasgressivo. Ma non possiamo dirlo, è un segreto. “

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“Ho aspettato questa tappa perché per ragioni di lavoro potevo venire solo oggi. Sento uno spirito dentro di me che mi dice di inseguire i corridori, mi piace incitarli in questo modo, sempre mantenendo le dovute distanze di sicurezza. Oggi ne ho inseguiti una decina, da Scarponi fino alla Maglia Rosa. Superavano sicuramente i 24km/h perché riuscivo a stargli dietro solo per una cinquantina di metri.”

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“Arrivo dal Mecklenburg, la regione in Germania est da dove viene Andre Greipel. Sono venuto in bici, a casa mia il paesaggio è tutto pianeggiante e vedere queste montagne è spettacolare.” 

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“Sono tanti anni che seguo il Giro, dò anche un po’ di acqua ai corridori della Bardiani CSF quando capita, ma siamo anche amici di Michele Scarponi e conosciamo Vincenzo Nibali perché prima abitava dalle mie parti. Stamani abbiamo fatto musica tutto il giorno, è per quello che non ho più voce. Canto pezzi anni sessanta, i Dire Straits ma piu di tutti i Nomadi. Tengo alto il morale della gente in attesa del passaggio della gara. Almeno spero, visto che ancora nessuno mi ha preso a pugni!” 

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