“Ho un’attività qui, non posso dire di essere venuto apposta per il Giro, ma vederlo qui è bello, siamo contenti. Io personalmente non posso dirmi un appassionato. L’ho seguito di più quando c’era il Pirata. L’anno scorso con Aru ho ricominciato ad entusiasmarmi. Secondo me dipende dai momenti. Ci vuole il giusto corridore per emozionarti. Mi piace più la disciplina in sé, io sono uno sportivo, riconosco la difficoltà fisica rispetto agli altri sport: ci vogliono un allenamento e una costanza assurdi. Credo sia più bello da praticare che da guardare. Prendi il Giro, ti permette di vedere dei posti meravigliosi. Chiaro, non ti puoi fermare a guardare il paesaggio, però attraversi delle regioni spettacolari. Prendi la Sardegna: è tutta bella!”.
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