“Sono nato il 26 gennaio del ’24. Ho fatto la guerra nel ’43. Mi hanno portato alle porte di Pola, in Istria e poi, dopo l’affondamento dell’8 settembre, a piedi fino a Bari, con solo una bottiglia di acqua e tanta fame. Ma ero abituato. Quando ero piccolo mio padre mi portava a raccogliere le spighe con scarpe fatte da copertoni recuperati. Io so cosa vuol dire andare a letto prima di cena. Per fortuna c’è sempre stata la salute. Ho visto molti dei 100 giri d’Italia. Ho visto Vittorio Adorni quando vinse il titolo mondiale a Imola, ma il più grande di tutti era Gino Bartali. L’altro giorno però, guardando la TV, ho scoperto che c’è un ciclista che ha vinto 42 tappe al giro. Non ricordo il nome, ma 42 tappe… incredibile!”.
Condividi questa storia