“Sono qui con la bandiera italiana ad aspettare il Giro. Ho corso come dilettante di prima categoria fino a 22 anni. Poi, pur avendo smesso, non ho mai smesso di guardarlo. Quest’anno sono andato in pensione e ho sfruttato l’occasione per assistere dal vivo. Tra i campioni che mi sono rimasti nel cuore c’è Marco Pantani. Più recentemente sono rimasto conquistato dalla vittoria di Vincenzo Nibali , due anni fa. A Sant’Anna di Vinadio. Fu un’impresa strepitosa! Quest’anno purtroppo Aru non si dimostra in forma, speriamo in Domenico Pozzovivo . Il ciclismo è lo sport migliore, a mio parere. Permette di essere vissuto sia individualmente sia in squadra. Ti consente di vedere luoghi meravigliosi. Vedere come le persone affrontino lunghe e faticose camminate sfidando anche la pioggia e il freddo, fa capire quanto sia amato dalla gente. Nel calcio ci si accapiglia tra tifoserie rivali, qui si tifa per tutti. Il ciclismo crea legami di amicizia, facendo leva sulla passione comune degli spettatori”.
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