“25 anni fa sono andato da Reggio Emilia a Capo Nord e ritorno. Allora correvo come amatore nella squadra di Reverberi, che adesso è Bardiani-CSF. Ho fatto un po’ di dilettante ma poi ho smesso e ho cominciato a lavorare ma la passione è rimasta. Sono stato fermo un mese perché ho rotto un dito, ma i miei 4.000 km li ho già fatti. Ora che sono in pensione ho tempo per girare e non ho nessun altro sport, mi piace la bicicletta: mi confronto con gli altri e con me stesso. A Reggio Emilia ho visto l’arrivo e la partenza: i professionisti mi danno l’emozione unica che loro vanno disumanamente e io sono sempre fermo”.
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