“Ho fatto l’81esimo Giro d’Italia come Mago ufficiale del giro, da Nizza a Milano. Il costume rosa era d’obbligo e da lì è nato il Mago Rosa. Da allora indosso sempre il costume rosa”.
“Ho iniziato questa attività nel 1986. Ho sempre avuto la passione delle due ruote. Allora, oltre alla bici, c’erano il “Ciao” e il “Sì”. E’ un’attività in cui si lavora tutti i giorni, sabati, domeniche, feste. Per fortuna sono riuscito a portare qui i figli. Mi danno una mano. C’è bisogno delle nuove generazioni”.
“Sono di un paesino qua vicino: Villanova Monteleone. Questo è il negozio di famiglia. ci lavoro da quando ho 19 anni ed è mio da quando ne ho 26. Il Giro è un’occasione per Alghero: è da 15 anni che non vedevamo la città così bella”.
“Sono venuto dal Giappone solo per il Giro d’Italia…un po’ anche per l’Italia”.
“Mio padre lavorava di notte in miniera e di giorno si allenava e correva. Lui era dilettante e per non andare via dalla Sardegna ha sempre rinunciato a diventare professionista. Poi però siamo dovuti andare via lo stesso, perché nel ’68 han chiuso le miniere e abbiamo dovuto emigrare. Nel 2013 siamo tornati in Sardegna, e ho cercato un luogo per la mia collezione. Sono 45 anni che colleziono. Ho cominciato da bambino, alla Sanremo, nessuno raccoglieva, io sì. La mia “pazzia è cominciata lì”.
Marcello Murgia, figlio di Antimo Murgia – Museo della Borraccia e del ciclismo

“Il bello del Giro è che fai amicizia con tutti quelli che passano. Puoi berci insieme, mangiare un panino. Il bello del ciclismo è questo. Tutti lo guardano, nessuno tifa contro nessuno, siamo tutti qui per la tappa, siamo tutti amici di tutti…e poi siamo tutti Polli!”.
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“Siamo della provincia di Siena, dal Monte Amiata, siamo partiti questa mattina, abbiamo fatto una salita fermandoci ad ammirare il paesaggio, i compagni di salita, abbiamo festeggiato con qualche avventore che abbiamo trovato lungo la strada e siamo arrivati fin qui. Il palloncino doveva essere un aiuto per la salita, ma forse non lo è stato”.
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“La prima volta non andò benissimo, avevo 9 anni e mi illusi di vedere Gino Bartali. Feci 18 chilometri senza mangiare, senza niente, col sole caldo. Svennì e mi persi il passaggio della corsa. Su 100 giri d’italia ne avrò visti almeno 60. Ne ho persi alcuni perché sono stato qualche anno negli Stati Uniti. Poi sono rientrato e da allora se passa in Abruzzo vengo sempre, perché ho dato tanto al ciclismo, ma il ciclismo mi ha dato molto di più. E’ uno sport di sacrificio, di sofferenza: 5, 6 ore a pedalare, magari sotto le intemperie, neve, pioggia… E’ una cosa che mi affascina, è più forte di me, almeno 1 o 2 volte all’anno devo essere presente”.
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“Siamo qua da ieri pomeriggio, abbiamo dormito qui, in tenda, ci siamo aiutati con l’antigelo. L’arrivo quassù meritava una notte all’addiaccio. Sono anni che ci organizziamo per gli arrivi in montagna. Lo scorso anno siamo andati a Roccaraso, un altro anno ancora a Campitello Matese. Quando ci sono gli Appennini, se ci possiamo arrivare comodi, veniamo sempre. Passiamo il week-end in mezzo alla natura. C’è tutto, natura, sport, amicizia, a noi piace soprattutto quello. Un giorno saranno dei bei ricordi”.
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“Siamo dell’Associazione Onlus di Guardia Piemontese Marina, organizziamo il carnevale occitano, che si svolge ogni anno ed è ormai giunto alla decima edizione. Ci hanno chiesto di organizzare qualcosa di goliardico per il Giro, ed eccoci qua. Siamo tifosi, io ero Pantaniano. Ricordo il suo ultimo Giro. Io lavoravo in albergo, lui stava nel nostro albergo. Ho ancora le foto insieme a lui”.
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“Io seguo il Giro da quando ero bambino. Ricordo quando passava sulla strada 19 delle Calabrie. Sono 10 anni che veniamo a vedere almeno una tappa della corsa in rosa. Vado sempre in carovana ma oggi siamo arrivati tardi per l’accredito. Pazienza, non riuscirò a passare sotto l’arrivo, ma va bene anche così, lo guarderemo come tifosi da qui. E’ il centesimo giro, non potevamo certo mancare”.
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“Sono qui da ieri sera. Non sono appassionata, ma ero molta curiosa di vedere il Giro e poi il rosa è il mio colore e quindi oggi ne ho approfittato”.
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“Il Giro d’Italia mi piace, i corridori sono tutti bravi, vediamo chi arriva per primo!”.
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