Giro Archives | Pagina 8 di 21 | #StorieDalGiro

La maglia di Andrea Carrea

“Questa maglia qua era di Andrea Carrea, gregario di Fausto. Lui era di Cassano, mio papà era suo compaesano e gliela regalò. Anni dopo io e il figlio di Andrea siamo stati compagni classe”.

In pasto allo squalo

“Abbiamo tanti pesci da dare in pasto allo Squalo!”.

La Mitica

“Sono uno degli organizzatori de “La Mitica”, una corsa che, partendo da Castellania, vuole rievocare la prima gara che Fausto corse il primo luglio del 1937. Coppi non finì quella gara perché bucò e non aveva tubolari con sé.  Questa bici, invece, è del 1907. Esordisce oggi perché, ho finito di sistemarla da poco, giusto in tempo per fare, insieme agli altri “Mitici”, gli ultimi 18 chilometri della tappa odierna. Con noi c’erano le “Bellezze in bicicletta”, tutte in abiti degli anni ’40 e ‘50. E’ stata una bella parata.”

Poi la passione mi ha portato altrove

“Da Bambino lo seguivo in TV. Mi appassionava Merckx, poi la mia passione per lo sport mi ha portato altrove, prima il calcio e poi il tennis”.

L’atmosfera era meravigliosa

“Nel 2010 lavoravo al catering della Gazzetta, durante il Giro. Ero proprio accanto a dove facevano le interviste ai ciclisti. Fu un’esperienza bellissima. Ricordo che si lavorava tanto e si dormiva pochissimo però l’atmosfera era meravigliosa, il gruppo fantastico, una festa!”.

La confusione

“E’ la seconda volta che passa di qui. Qualche anno fa riuscimmo ad andare, ma oggi non riusciamo, dobbiamo lavorare. Di allora ricordo la confusione, una bella confusione!”.

Mia nonna e Vittorio Adorni

“I vestiti rosa? Una coincidenza, non sono un’appassionata. Sono originaria di Parma, mia nonna però era imparentata con Vittorio Adorni. Per me il giro era lei che mi diceva: “Guarda, il figlio di mia cugina”

è una cosa che riguarda un po’ tutti

“Il giro è una cosa che riguarda un po’ tutti”.

Casa Coppi, Castellania

“Quando faceva il garzone di bottega, lavorava nella salumeria di un mio prozio. Mio padre, 2 anni più giovane di lui, faceva il garzone in una bottega lì vicino. Al mattino, scendendo dal paese, passava dalla salumeria a prendere qualcosa da mangiare, ed è così che si conobbero. Poi presero strade diverse. Anni dopo, io avrò avuto 6, 7 anni, Coppi venne, con altri corridori, a fare questa kermesse all’ippodromo di Novi. Io li ricordò lì, come se fosse un sogno. Questi 2 uomini abbracciarsi e parlare. Poi Fausto venne da me, mi mise una mano sulla testa, come si fa di solito coi bambini, e mi chiese cosa poteva fare per me. Io gli chiesi se per favore poteva farmi fare un autografo da Charlie Gaul. Lui si mise a ridere e lo chiamò. Non lo vidi più, ma un paio di volte all’anno accompagnavo mio padre a Castellania per portargli dei fiori. In una di queste occasioni, poteva essere il ’97, passammo davanti alla casa che era in uno stato penoso e mio papà mi disse: “Lui sarebbe contento se qualcuno la sistemasse”. Io, che l’anno prima avevo fondato insieme ad altri commercianti della zona, un consorzio turistico che poi prese il nome di “Terra di Fausto Coppi”, fui costretto a promettere davanti alla porta di questa casa che qualcosa avrei fatto. Quando sistemammo la casa mettemmo da parte alcuni mattoni, per me rappresentano l’essenza di questa casa, sono il pezzo cui tengo di più”.

“Arrivo dalla Repubblica Ceca. Sono appassionato alla draisina, una sorta di bicicletta ottocentesca, con cui ho disputato svariate gare internazionali: dal Giappone al Canada. Sono sempre alla ricerca di sfide e oggi rendo omaggio a un grande combattente del passato. Eccomi, sono Napoleone!”

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“Faccio parte di un gruppo teatrale che porta in scena le rappresentazioni religiose legate alla passione, morte e Risurrezione di Cristo. Visto che quest’anno il Giro è partito da Gerusalemme, mi sono vestito da Erode che era il re della Giudea. Vidi il mio primo Giro d’Italia nel 1973, quando i miei genitori comprarono il televisore. Lo acquistarono proprio nel mese di maggio. Da allora seguo in diretta quasi tutte le tappe. Sono davvero appassionato.”

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“Sono un pensionato e ogni giorno vengo in piazza per godermi la sua tranquillità. Qui mio nonno, appassionato di politica, teneva molti comizi. Ai suoi tempi in mezzo alla piazza c’era un lampione poi, nel 1956, hanno costruito questa fontana.  Quando ero piccolo andavo in bicicletta lungo queste strade; non perché mi piacesse molto ma era uno dei pochi giochi a disposizione. Oggi c’è molta gente per il Giro d’Italia e vedere quanto sia cresciuto l’amore dei bambini verso la bici mi colpisce molto.”

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“È la prima volta che vediamo dal vivo il Giro d’Italia. Siamo onorate di averlo qui a Caltanissetta. Abbiamo ospiti a casa, venuti qui per vedere la Corsa. Ci siamo svegliate all’alba per cucinare: polpette al sugo e melanzane panate. Così adesso siamo libere per vedere il Giro. Inoltre stasera ci sarà anche il rito della Madonna Pellegrina di Fatima. Un’occasione in più per stare insieme e mangiare in compagnia.”

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“Siamo appassionatissimi di ciclismo e molto orgogliosi di vedere la corsa passare per Caltanissetta. Il Giro regala sempre emozioni intense. Ho diversi ricordi legati a questa manifestazione. Su tutti spicca il ricordo di Marco Pantani. I suoi scatti in montagna hanno lasciato senza fiato l’Italia intera. Oggi tifo Giovanni Visconti, siciliano come me e stringo le dita per il mio amico Damiano Caruso che sarà impegnato nel prossimo Tour de France.”

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“Non sono un tifoso del Giro d’Italia ma oggi tra il pubblico ci sono anch’io con la mia bicicletta.”

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“Mi ricordo quando, anni fa, il Giro passò per Agrigento. Io ero piccola e lo vidi dal vivo con i miei genitori. Il bello del ciclismo è questo: non c’è bisogno di andare in un palazzetto dello sport, è lui che viene a casa tua. In questo modo si crea turismo e le città vengono valorizzate agli occhi di tutto il mondo.”

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“Questi costumi ricalcano gli abiti siciliani di fine Ottocento che venivano indossati in occasioni particolari. Facciamo parte di un gruppo folkloristico che porta in scena balli e canti della tradizione agrigentina per farli conoscere ai turisti. Ci esibiamo spesso, soprattutto durante le feste locali come la Sagra del Mandorlo in Fiore che si svolge tra febbraio e marzo.”

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“Siamo canadesi ed è la nostra prima volta al Giro d’Italia. Ci siamo sposati a dicembre ma abbiamo posticipato il viaggio di nozze per poter essere in Italia in concomitanza del Giro. Seguiremo molte tappe, sfruttando l’occasione di assistere alla gara e, contemporaneamente, visitare luoghi bellissimi di questo Paese.”

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