Storie | #StorieDalGiro

Abbiamo una storia
e delle storie da raccontare

“Ho cominciato a seguire il ciclismo grazie a mio nonno. Ero piccolino, poteva essere  il ’98 o il ’99, c’era il Pirata. Poi ebbi una grossa delusione con Riccò: credevo potesse ripercorrere le orme di Marco. Quando venne squalificato fu una mazzata. Per fortuna poi è arrivato Nibali. Ha riportato l’Italia al posto che le compete. L’Italia rappresenta la storia del ciclismo”.

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“Sono qui per catturare il Giro sulla mia telecamera, monterò il video e poi lo giro al canale web per cui lavoro”.

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“A me il Giro piace, a lui non so. Ero piccolo e i ciclisti arrivavano sul chilometro più bello d’Italia. Mi ricordo il podio. Gimondi mi fece un autografo. Devo averlo ancora da qualche parte”.

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“Vincenzo ci ha fatto appassionare a questo sport. L’anno scorso recuperò 5 minuti in 2 tappe e poi quella tappa in cui vinse con tutta quella neve. E’ stato bellissimo!”

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“Corro, pedalo, mi diverte, mi fa stare bene. Poco tempo fa mi sono fatta male, un infortunio, ma io non smetto di correre, né in bici, né a piedi. E’ la testa che mi porta, è il cuore che mi dà la forza, altro non mi interessa. Mi basta avere due ruote e la voglia di correre nelle mie gambe!”.

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“Sono uno sportivo, amo lo sport. Giocavo a calcio, ma la bicicletta è sempre stata una mia passione. Faccio spinning, lo insegno dal ’93. Non è la stessa cosa, ma aiuta a tenersi in forma. Del Giro ho tanti ricordi. Ho 63 anni e ho fatto in tempo a vedere tanti campioni: Magni, Coppi e quello che ha un posto speciale nel mio cuore, Pantani. Poi abbiamo il nostro siciliano DOC, Nibali che, insieme a Visconti, ammiriamo tanto. E’ uno dei grandi, ma speriamo diventi ancora più grande”.

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“Era il 1995, ero alla Lampre e si partiva dalla Puglia per arrivare all’arrivo di tappa di oggi: Terme Luigiane. È un arrivo in salita di circa 1 km, anche meno, adatto alle mie caratteristiche. Misi la squadra già dall’inizio a lavorare per tenere il gruppo compatto e riuscii a battere tutti. Oggi, quindi, è un po’ una giornata speciale per me. A dirla tutta, è proprio il Giro100 ad essere speciale. Finora mi sembra il più bello. Siam partiti dalla Sardegna, non è la prima volta che si partiva da lì, prima nel ’91 e poi nel 2007, però è la prima volta che si parte dalla Sardegna per poi andare in Sicilia e risalire tutto lo stivale. Fare entrambe le isole non è facile a livello organizzativo, ma ne è valsa la pena, finora è stato tutto bellissimo, la risposta della gente è stata magnifica. Non c’è modo migliore per valorizzare il nostro splendido Paese. E poi il Giro100 passerà anche da Cles, il mio paese, quindi…è perfetto!”.

Maurizio Fondriest – Campione del Mondo 1988

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“Non posso dirmi un appassionato di ciclismo, non lo seguo tantissimo. Non più almeno. Per me il giro era Pantani. Un campione vero. Ero un suo grande tifoso. Ora mi risulta più difficile. Non riesco ad appassionarmi alle tappe. È più facile in quelle di montagna, dove vedi la grande fatica che fanno questi atleti e lì non puoi che avere stima e ammirazione per loro”.

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“Il ciclismo è praticamente uno di famiglia: mio fratello, mio nipote, il genero di mio fratello, molti cari amici, hanno tutti una grande passione per le 2 ruote e lo praticano. Mio padre ci portava sempre a vedere le gare, credo dipenda da quello. Qui siamo tutti tifosi di Nibali, è il nostro campione. Mio fratello lo conosce, credo siano usciti in bici insieme qualche volta”.

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