”Vedo che tutti quanti mi fotografano, mi riprendono e mi fa piacere. Ma io seguivo la boxe con una organizzazione di Mestre, non il ciclismo. Dovevo rialzare i pugili che andavano KO sul ring. In quel periodo venivano a vedere gli incontri Frank Sinatra, Gino Bramieri, Walter Chiari. Speriamo che oggi non ci sia da rimettere in piedi nessuno!” 

“Sono il papà di Eugert Zhupa della Wilier Southeast. Seguo mio figlio lungo tutto il giro; è bello vederlo correre ma quando cade non mi piace. Quando era piccolo io volevo che giocasse a pallone perché, quando cadeva, tornava a casa tutto insanguinato e noi volevamo che smettesse”. Eugert Zhupa è il primo corridore albanese nella storia del Giro d’Italia 

“Io sono un collezionista di biciclette Legnano, il ciclismo lo vivo solo per interesse collezionistico. Mi piace andare a vedere l’Eroica ma non pedalo, farò 50 km l’anno. Sono 20 anni che le colleziono ma non mi ricordo perché. Questa bici funziona: pedala e frena e a me basta così.” 

“Sono colombiana, vivo in Italia da 20 anni. Faccio parte delle Ancelle Missionarie del Santissimo Sacramento ma oggi sono in veste di tifosa. Mio padre era super appassionato di ciclismo e penso di averlo nel sangue anche io. Seguo sempre il giro in televisione: faccio la preghiera e vado a vedere il Giro.”

“Io sono italiano e amo il nostro paese. Ho 82 anni, ascoltavo il Giro con la radio, adesso con la televisione è migliorato un bel po’.Mi piaceva andare a vedere Coppi in montagna: sul Pordoi, il Falzarego, il Sella…Allora era più genuino ma sono bravi anche adesso. Speriamo che salti fuori un Pantani, un Gimondi…un Merckx, ma è difficile. Ci vuole uno che scatti e prosegua!”