“Il passato del ciclismo, il passato delle cose, della campagna, del lavoro è un valore in più. Bisogna curarsi di quello che è stato il passato per guardare al futuro.”
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“Si dice che la TV abbia insegnato l’italiano agli italiani. Il Giro d’Italia ha sicuramente fatto conoscere l’Italia agli italiani.”
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“Facevo l’arbitro. Sono salito sulla bicicletta da corsa perché in campo mi dicevano di darmi all’ippica o alla bici da corsa. Ho scelto la seconda.”
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“Nibali è uno di quei corridori che mi piacciono davvero parecchio perché ha un qualcosa che mi attrae da sempre: quel suo modo molto “hidalgo” di intendere la propria professione. Un modo coraggioso e sfrontato di affrontare la corsa. Vincenzo è uno che osa, non conta mai le pedalate, difficilmente sfrutta la scia degli avversari, ma ama prendere il vento in faccia. Questa cosa, da sempre, mi piace.”
Ennio Doris
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“Ho iniziato ad andare in bici grazie a lui”
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Sulla strada del Pordoi ci sono anche gli indiani!
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“Siamo a 500mt dallo scollinamento e speriamo di vedere Nibali davanti!”
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“Sono 40 anni che seguo il Giro d’Italia e tra tutti i campioni quello che mi piace ricordare con più affetto è Zilioli, forse perché è torinese come me. Me lo ricordo bene perché da allievo e dilettante ho corso anch’io, poi ho scelto un’altra strada perché a forza di veder le schiene mi sono stufato e ho preferito arrivare in cima alle salite prima di loro, per vederli passare.”
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